Abstract
L’ Almanacco della donna italiana nasce a Firenze nel 1920 per iniziativa dell’editore Bemporad e viene pubblicato fino al 1943. Lo dirigono Silvia Bemporad, fino al 1936, poi Gabriella Aruch Scaravaglio dal 1936 al 1938. Nel 1938 a seguito delle leggi razziali la casa editrice diviene Marzocco e affida la direzione a Margherita Cattaneo.
Destinato ad un pubblico di lettrici borghesi e donne emancipate, le diverse annate trattano, per la prima fase, temi politici e sociali relativi alle aspirazioni professionali e culturali delle donne con rassegne dedicate ai loro movimenti. Attenzione viene inoltre riservata a temi di carattere artistico e letterario.
Nel biennio 1936-38 la nuova direzione introduce modifiche nel formato, nella grafica e nell’impaginazione adeguandole allo stile littorio. Allineata alle posizioni ufficiali del regime, la rivista mantiene tuttavia una certa autonomia relativamente ai temi letterari e alla questione femminile. Il terzo e ultimo periodo è caratterizzato da una struttura editoriale più agile. Diminuisce lo spazio dedicato alle questioni politiche, mentre sempre più ampio diviene quello dedicato a temi e collaborazioni letterarie.
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