Fondo Ida Gianelli
Ida Gianelli nasce a Genova nel 1944. Dalla fine degli anni Sessanta inizia a lavorare nel campo dell’arte contemporanea, collaborando alla stesura del catalogo Piero Manzoni per la Tate Gallery di Londra, del catalogo generale dell’opera di Piero Manzoni (Prearo Editore, Milano) e ai libri Book as Artwork, Record as Artwork (Nigel Greenwood, Londra).
Nel 1970 collabora con la Galleria Civica di Arte Moderna di Torino alla realizzazione della mostra e del conseguente catalogo de Arte Povera Land Art Conceptual Art.
Dal 1972 dirige il programma della Samangallery a Genova, alternando mostre di artisti americani come Sol LeWitt, Louise Nevelson, Jennifer Bartlett, Matt Mullican, solo per citarne alcuni, a mostre di artisti europei quali Giuseppe Penone, Rebecca Horn, Hans Haacke, Laura Grisi e altri. In questo stesso periodo è la curatrice della Samanedizioni, serie di libri d’artista, e del bollettino bimestrale sull’arte contemporanea dal titolo Saman, stampato in 1000 esemplari.
Alla fine degli anni Settanta organizza il primo concerto-performance di Laurie Anderson in Europa e alcune performances di Jack Smith.
Nel 1978 collabora con il Goethe Institut e il British Council per l’organizzazione di mostre itineranti sull’arte tedesca e inglese, e proiezioni di pellicole d’artista, tra le quali Der Eintänzer di Rebecca Horn.
Nel 1983 è curatrice della prima retrospettiva in Italia di Meret Oppenheim, a Palazzo Bianco di Genova, al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, al Museo Diego Aragona Pignatelli Cortez di Napoli. Cura, inoltre, numerosi cataloghi.
Dal 1985 al 1990 diventa assistant-curator di Pontus Hulten, direttore artistico di Palazzo Grassi a Venezia. Nel 1986 è responsabile del coordinamento artistico della mostra e del catalogo Futurismo & Futurismi. L’anno successivo cura con Pontus Hulten la mostra Jean Tinguely, una magia più forte della morte a Palazzo Grassi, presentata poi anche a Torino al Palazzo della Permanente, e a Parigi al Musée National d’art Moderne Centre Georges Pompidou.
Seguono a Venezia le mostre Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989), Andy Warhol. Una retrospettiva (1990) e a Madrid l’esposizione dal titolo Memoria del Futuro. Arte italiano desde la primiera avanguardia a la postgerra che inaugura il Museo d’arte moderna Centro de Arte Reina Sofia.
Nel 1990 Ida Gianelli viene nominata direttora del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dove rimane fino al 2008. Ospita in qualità di direttrice del museo e cura personalmente 150 mostre e riesce ad arricchire il Castello di Rivoli della sua collezione permanente (che consta, ad oggi, di più di 400 “pezzi” tra opere e installazioni), grazie a una stretta e proficua collaborazione che Gianelli riesce a intessere con la fondazione CRT di Torino e la Regione Piemonte.
Per la città di Torino nel 1996 crea, insieme a Pier Giovanni Castagnoli, Luci d’Artista, una mostra che si ripete ogni anno per le strade della città e che vede la presenza di artisti internazionali impegnati nella realizzazione di grandi installazioni con la luce.
Nel 1997 è nominata membro del Comitato Scientifico della 47a Biennale di Venezia, nel 1998 fa parte della giuria internazionale del Philip Morris Art Award a Tokyo, a cui parteciperà anche nel 2000.
Nel 1999 fa parte della giuria internazionale dell’International Fine Arts Award of Baden-Württenberg a Stoccarda e della giuria internazionale della 48a Biennale di Venezia.
Nel 2000 è nominata Ufficiale della cultura dalla Repubblica Francese. Negli anni seguenti partecipa a giurie internazionali per l’assegnazione di premi e incarichi per opere pubbliche.
Tra il 2004 e il 2006 è membro dell’Artistic Advisory Board presso le Generali Foundation di Vienna.
Nel 2005 entra a far parte della commissione incaricata di affidare ad artisti internazionali la realizzazione di opere per il Louvre di Parigi, del comitato scientifico del Museu Serralves di Porto e del Comitato per le acquisizioni della Tate Gallery di Londra. Sempre nel 2005 cura la realizzazione de Il giardino delle sculture fluide di Giuseppe Penone, nel Parco Basso della Venaria Reale.
Nel 2007 cura il nuovo Padiglione Italiano dell’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Nel 2009 è nominata presidente del Palaexpò a Roma, carica dalla quale si dimette a fine anno.
Nel 2010 cura con Daniela Lancioni la mostra Mimmo Jodice a Palazzo delle Esposizioni a Roma ed entra a far parte del Comitato per le acquisizioni del Musée National d’art Moderne Centre Georges Pompidou di Parigi.
Il Fondo Ida Gianelli alla Biblioteca Italiana delle Donne
Donato alla biblioteca all’inizio del 2014 dalla curatrice e a lungo direttora del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, Ida Gianelli, è caratterizzato dall’interesse personale e professionale della donatrice per i temi dell’arte e della letteratura, e in particolare per l’espressione artistica e letteraria scaturita dai movimenti internazionali per l’emancipazione femminile. Il fondo è composto da oltre 580 monografie, 17 titoli periodici e più di 400 documenti d’archivio [lettere, cartoline, inviti a mostre]: si tratta principalmente di testi provenienti dalla sua biblioteca privata – libri d’artista, cataloghi e riviste di tematica artistica, opere letterarie, poetiche e critiche, di ambito italiano ma anche internazionale. Molto materiale, infatti, mai approdato prima in Italia, proviene dagli Stati Uniti, e documenta il fermento creativo delle donne e dei collettivi femministi radicali americani, nonché i rapporti che Gianelli intratteneva con gli ambienti artistici statunitensi.