Scrittrici nell'ombra: Gruppo di lettura

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CDD - Biblioteca Italiana delle Donne

4 incontri aperti un mercoledì al mese, h. 18:00-20:00, a cura del Salotto che legge – Circolo LUA di scrittura e cultura autobiografica di Bologna e Biblioteca delle donne

  • 24 gennaio 2024, Laudomia Bonanni
  • 21 febbraio 2024, Gianna Manzini
  • 20 marzo 2024, Fausta Cialente
  • 17 aprile 2024, Anna Banti

L’idea

“Nel corso della storia – ha scritto Daniela Brogi – il lavoro materiale, culturale, creativo delle donne è stato oscurato, silenziato, internato. […] L’assenza delle donne e delle autrici dalla considerazione e dalle pratiche di riconoscimento pubblico e duraturo è una figura strana ed enorme davanti agli occhi di tutti, ma di cui non si discute in maniera collettiva”.

Sono numerosissime le scrittrici italiane del Novecento i cui libri, pur essendo stati popolari, avendo avuto riconoscimenti dalla critica, vinto prestigiosi premi letterari, a distanza di pochi anni sono scomparsi dagli scaffali delle librerie, dalle antologie scolastiche, dalla memoria collettiva. Eppure queste scrittrici – attraverso i loro romanzi, memoir, poesie, saggi – hanno ancora molto da dirci.

Tra le loro opere, abbiamo scelto di valorizzare in particolare i romanzi (apertamente o velatamente) autobiografici non solo perché ci permettono di affacciarci nelle vite delle autrici ma perché più di altri offrono uno spaccato della condizione femminile nei contesti sociali, politici e culturali degli anni in cui sono vissute.

L’obiettivo

Il nostro obiettivo è quello di far conoscere ad un pubblico più ampio alcune di queste scrittrici “dimenticate”, trascurate, lasciate nell’ombra, attraverso un gruppo di lettura aperto a tutte/i.

Gli incontri

I quattro incontri, ciascuno dedicato a una scrittrice, prevedono una breve introduzione bio-bibliografica seguita dalla discussione aperta su due opere dell’autrice, i cui titoli sono indicati qui sotto. Sarà possibile partecipare anche semplicemente per ascoltare.

Le scrittrici – e le curatrici degli incontri

  • 24 gennaio 2024, Laudomia Bonanni (Daniela Faletra e Vita Maria Girardi)
  • 21 febbraio 2024, Gianna Manzini (Paola Forastieri e Rosa Gherardini)
  • 20 marzo 2024, Fausta Cialente (Paola Guiducci e Roberta Ballarini)
  • 17 aprile 2024, Anna Banti (Ornella Mastrobuoni e Lodovica Stefani)

Le opere che leggeremo

I testi scelti delle quattro scrittrici sono reperibili in più copie presso il Catalogo del Polo Bolognese SBN UBO. Qualora il numero di copie fosse insufficiente in relazione al numero delle persone iscritte, leggeremo e rifletteremo su estratti che saranno resi disponibili in formato elettronico (pdf) o cartaceo a chi ne farà richiesta.

  • Gennaio: Laudomia Bonanni, L’adultera (1964) e Il bambino di pietra (1979)
  • Febbraio: Gianna Manzini, La Sparviera (1956) e Ritratto in piedi (1971)
  • Marzo: Fausta Cialente, Natalia (1930) e Un inverno freddissimo (1966)
  • Aprile: Anna Banti, Artemisia (1947) e Un grido lacerante (1981)

Bibliografie

Una più ampia bibliografia per ciascuna autrice sarà fornita alle partecipanti.

Biografie

Laudomia Bonanni (1907-2002): Abruzzese, è stata maestra elementare e quindi consulente presso il Tribunale dei minori, nonché giornalista. Il fosso, una raccolta di quattro racconti, vince nel 1949 il Premio Bagutta-Opera prima, mai assegnato fino ad allora a una donna e ripubblicato quattro anni dopo, ampliato, col titolo Palma e le sorelle. Seguono, nel 1960, i romanzi L’imputata (Premio Viareggio) e nel 1964 L’adultera (Premio Selezione Campiello). La scrittura affilata e perturbante di Laudomia Bonanni risponde alla sua idea che il libro “deve essere come un sasso che si butta per colpire”. Entrata in grave depressione, ne emergerà dieci anni dopo con un libro, Vietato ai minori (1974), riflessione sulla devianza minorile. Del 1979 è Il bambino di pietra. Una nevrosi femminile, attualissima critica al ruolo esclusivamente materno imposto alle donne, mentre La rappresaglia esce postumo nel 2003.

Gianna Manzini (1886-1974): E’ tra le figure più interessanti nel panorama letterario italiano novecentesco. Il suo percorso è caratterizzato da soluzioni originali e innovative che la pongono al di là delle tendenze letterarie del tempo. Già apprezzata dalla critica e da grandi intellettuali, nel 1928 inizia la collaborazione con la rivista letteraria “Solaria”, ambiente colto e attento a nuove proposte. La sua continua ricerca di un ritmo, nella necessità di esprimere un accordo tra le cose, la realtà e un suo interiore movimento l’hanno portata a pubblicare numerose opere, molte delle quali premiate: tra le più conosciute, Tempo Innamorato (1928); La Sparviera (1956); Ritratto in piedi (1971) e Sulla soglia (1973). Tutte loro concorrono al compimento di un’unica inesauribile ricerca, un grosso intero romanzo, per molti versi autobiografico.

Fausta Cialente (1898 -1994): E’ stata scrittrice, giornalista e traduttrice. Considerata una delle principali figure del femminismo moderno in Italia, ha vinto il Premio Strega nel 1976 con il romanzo Le quattro ragazze Wieselberger, autobiografico e ispirato alla famiglia materna. Nel 1921 si trasferisce con il marito in Egitto, dove resta per quasi 30 anni, partecipando attivamente al movimento antifascista e collaborando alla propaganda partigiana per Radio Cairo. Il suo romanzo di esordio, Natalia, viene stampato nel 1930 e al 1936 risale la pubblicazione del primo romanzo di ambientazione egiziana, Cortile a Cleopatra. La sua viene definita una “scrittura di confine”, frutto della propria esperienza di “soggetto nomade”. Dopo un silenzio di molti anni, Cialente torna alla letteratura con il romanzo Ballata levantina (1961), cui fanno seguito Un inverno freddissimo (1966) e Il vento sulla sabbia (1972). Alcuni racconti usciti su riviste e giornali sono riuniti nelle raccolte Pamela o la bella estate (1962) e Interno con figure (1976).

Anna Banti (1895-1985): E’ stata una delle scrittrici più importanti nella storia della letteratura italiana del Novecento. La caratterizzano pensiero indipendente, attenzione alla condizione femminile, vivida capacità introspettiva e modernissima abilità nel fondere generi diversi, la biografia storica e il romanzo, la nota di costume e l’autobiografia. “La penna di Anna Banti – è stato scritto – si conferma e rivela ogni volta partecipe, precisa, emotiva, illuminante”. Direttrice della rivista letteraria “Paragone” e scrittrice prolifica, i suoi romanzi più noti sono Artemisia (1947), Noi credevamo (1976, cui è ispirato il film di Mario Martone, 2010), Un grido lacerante (1981) e i racconti Le donne muoiono (1951).

Per informazioni: Biblioteca delle donne

051-4299411, bibliotecadelledonne@women.it

Laboratori gratuiti, è gradita l’iscrizione, mandandoci una mail.

Nell’ambito del Patto della lettura, di Bologna